nuova tassa

Come chi ha un’auto di grossa cilindrata paga una tassa di circolazione
più alta rispetto a chi ne ha una di cilindrata inferiore, così a
partire dal 2010 gli uomini con cui la natura è stata più generosa
saranno tenuti a versare nelle casse dello Stato una tassa sul proprio
pene di importo maggiore rispetto agli altri uomini. Di contro, chi è
dotato di un pene più piccolo, dato che pagherà di meno, potrà
consolarsi con il proverbio “Non tutto il male viene per nuocere”.
Al fine di semplificare i calcoli, si terrà conto solo della lunghezza
del pene eretto, tralasciando quindi altri parametri (come ad esempio
la misura della circonferenza).
Ciascun uomo provvederà autonomamente a calcolare l’importo da pagare,
e lo verserà durante il mese di gennaio di ciascun anno utilizzando gli
appositi moduli disponibili presso gli uffici postali.
Gli importi annuali sono i seguenti:
più di 18 centimetri: 400 euro;
da cm 16 a cm 18: 300 euro;
da cm 14 a cm 16: 200 euro;
da cm 12 a cm 14: 100 euro;
meno di 12 cm (i cosiddetti “pisellini”): non si deve pagare alcuna somma.
Oltre a chi ha un pene di misura inferiore a 12 centimetri, sono esenti
dal pagamento anche gli impotenti cronici; costoro, per usufruire del
beneficio, dovranno farsi rilasciare dall’ASL competente per territorio
un apposito certificato, denominato “SSPP” (Serve Solo Per Pisciare).
L’Agenzia delle Entrate effettuerà degli accertamenti a campione per
verificare che tutti abbiano pagato la somma dovuta. A tale scopo i
prescelti saranno convocati presso idonea struttura e saranno
sottoposti a misurazione del membro. Affinché questo venga misurato
nella sua dimensione massima, ciascun contribuente sarà posto per
qualche minuto di fronte a una bella donna nuda; nel caso la semplice
presenza femminile non bastasse a ottenete l’erezione completa, la
stessa donna stimolerà manualmente il pene del contribuente e, se
neanche questo dovesse bastare, la stimolazione sarà orale.
È data facoltà a chiunque di sottoporsi volontariamente
all’accertamento di cui sopra, ma in tal caso dovrà versare una somma
di 150 euro quale giusto compenso da devolvere alla donna designata a
eseguire l’accertamento.
Chi, in seguito all’accertamento, si scoprisse che ha dichiarato una
misura inferiore a quella reale, oppure ha esibito documenti falsi che
ne attestino lo stato di impotenza cronica, sarà punito con la
castrazione chimica, e dovrà comunque versare, per il resto della sua
vita, la somma di 400 euro all’anno.

è prevista anche una tassa per le donne?

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Porca vacca con tutto quello che pago tra consulente IVA inps e via dicendo ci mancava anche questa tassa di 400 euro annuali

rebusau ha scritto:Porca vacca con tutto quello che pago tra consulente IVA inps e via dicendo ci mancava anche questa tassa di 400 euro annuali

..quanto ho riso per quest'altra barzelletta.
Si ma scrivere una barzelletta nella barzelletta non è corretto per il Kurzi che l'ha postata

Enzo

Sauro...i 400 euro sono quelli relativi alla tassa per la castrazione chmica?

Sam